In Italia, nel 2022, la Conferenza di Consenso CICERONE ha approvato un documento nel quale si legge, tra le altre cose, che la riabilitazione robot assistita può concorrere a migliorare lo stato del paziente con esito di ictus.
Di recente è arrivato a questa conclusione anche uno studio giapponese, della Osaka Metropolitan University, in cui si parla dei vantaggi dati da sistemi riabilitativi robotici automatizzati. Pubblicato su Scientific Reports, lo studio racconta in reale lo sviluppo di questo programma automatizzato, pensato per pazienti post stroke con paralisi all’arto superiore.
Il robot riabilitativo utilizzato, chiamato ReoGo-J, è capace di predire in autonomia la disabilità dell’arto superiore del paziente.
Lo sviluppo del percorso
Per poter stabilire le caratteristiche del percorso automatizzato, gli autori sono partiti dai 71 item presenti nel robot riabilitativo, valutandoli poi direttamente su 312 pazienti con paralisi all’arto superiore legata a ictus.
Gli strumenti utilizzati per questa fase dello studio sono la teoria della risposta degli elementi e la valutazione di Fugl–Meyer.
Gli autori hanno valutato quali dei 71 elementi contenuti nel robot riabilitativo sono utili per costruire un percorso realmente personalizzato. Alla fine hanno capito l’esigenza di perfezionare il test iniziale usato dal robot per definire il livello di paralisi del paziente e le sue esigenze terapeutiche.
Il risultato è un programma capace di valutare il livello di paralisi motoria del singolo paziente attraverso la mano, per poi determinare il percorso terapeutico più adeguato, trattamento che viene direttamente effettuato da ReoGo-J.
Significato dello studio
Questo studio ha una importanza non indifferente: con l’invecchiamento della popolazione, infatti, l’incidenza dell’ictus è in costante crescita. Sappiamo che questo evento determina, nella maggioranza dei casi, delle disabilità di carattere cognitivo, motorio o entrambe.
Si sa anche che una riabilitazione precoce può favorire il rimodellamento sinaptico a carico delle aree cerebrali colpite, con recupero di alcune funzionalità importanti. L’obiettivo è restituire autonomia al paziente.
La possibilità di contare su robot riabilitativi automatizzati consente però di condurre sessioni di allenamento altamente efficaci, nel contempo richiedendo meno personale specializzato in sala.
Studio: Takebayashi T, Uchiyama Y, Domen K. Automatic setting optimization for robotic upper-extremity rehabilitation in patients with stroke using ReoGo-J: a cross-sectional clinical trial. Sci Rep 14, 25710 (2024). https://doi.org/10.1038/s41598-024-74672-2