Che lo sport sia riconosciuto come uno dei principali fattori concorrenti al raggiungimento e mantenimento di una condizione di benessere è dimostrato dalle linee guida emanate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità a fine 2020 in cui vengono definiti parametri minimi di attività fisica giornaliera per fasce di età.
La salute non solo fisica, ma anche mentale passa, infatti, anche da una pratica sportiva costante fin dall’età pediatrica, rendendo naturale un rapporto strettissimo con le differenti discipline mediche e sanitarie, in termini sia di cura sia di prevenzione.
Abbiamo, quindi, scelto di iniziare il nuovo anno con un focus dedicato proprio a questa tematica, affrontandola come sempre con un approccio estremamente multidisciplinare che coinvolge medico specialista, tecnico ortopedico e altre figure impegnate nella riabilitazione e nell’affinamento della prestazione.
Ne è un esempio l’interessante approfondimento offerto dal dottor Luca Gualerzi dedicato alla realizzazione di mascherine di protezione per traumi facciali, spesso giunte agli onori della cronaca grazie a un loro impiego da parte di atleti professionisti sotto gli occhi dei riflettori, dimostrazione di come la figura del tecnico ortopedico possa dedicarsi anche alla realizzazione di presidi altamente tecnologici per tecnica realizzativa e materiali utilizzati.
Ancora una volta, quindi, la tecnologia, importante quanto inevitabile partner del futuro dell’intero comparto della sanità, imprescindibile in un mondo che sempre più se ne impregna in ogni proprio aspetto.
A dimostrazione di quanto l’innovazione rappresenti un fattore impossibile da non considerare per l’evoluzione del concetto stesso di salute, abbiamo deciso di riservare una giusta vetrina a un’iniziativa dell’Università degli Studi di Pavia che ritengo essere abbastanza “epocale” per il settore delle tecniche ortopediche: la nascita del master universitario di primo livello in Bionica e Meccatronica, primo percorso post laurea dedicato in via esclusiva proprio ai laureati in questa disciplina.
Come più volte mi è capitato di sottolineare quando interpellato a riguardo, sono fermamente convinto che il futuro del tecnico ortopedico passi proprio da qui, ovvero da un’evoluzione dei percorsi formativi per consentire la conoscenza e un utilizzo consapevole di tecnologie che con sempre maggiore rapidità faranno il proprio ingresso nel settore e ne diventeranno parte integrante. Ben venga, quindi, questa ventata di aria nuova, nella speranza che sia da apripista per altre nuove idee all’insegna dell’innovazione e dell’interdisciplinarità.
Ma questo numero rappresenta per Ortopedici e Sanitari anche un importante punto di svolta, che ci ha portato allo sviluppo di una linea editoriale del tutto nuova, sempre più multidisciplinare e con un taglio capace di abbinare aspetti tecnici, formativi e divulgativi, anche grazie a momenti di confronto con opinion leader di settore che di volta in volta saranno coinvolti, per raccontare la propria storia e fornire il proprio punto di vista sui temi “caldi” del momento. E un primo esempio è racchiuso proprio in queste pagine, grazie all’intervista a una professionista e imprenditrice del mondo dello spettacolo e della salute, oltre che appassionata sportiva, come Samanta Demontis, esempio di come dalle difficoltà e dal coraggio di affrontarle a testa alta, possano nascere progetti unici.
Innovazione e interdisciplinarità saranno i capisaldi di questo nuovo corso, sempre presenti e sempre centrali in ogni nuovo numero, con la volontà qui dichiarata di portare questa rivista a divenire un punto di riferimento per un nuovo modo di intendere la salute. Anche attraverso voci a prima vista inaspettate, come quelle che si renderanno protagoniste della sezione dedicata a soft skills, utili a chiunque faccia professione o impresa in questo variegato mondo. La prima di queste è quella della dottoressa Monica Rivolta che, attraverso il punto di vista dello psicologo, saprà fornire spunti utili per migliorare l’approccio al paziente e all’eventuale caregiver.
Iniziamo, quindi, questo nuovo percorso, per rimanere in tema con il focus del mese, se non di corsa, sicuramente con slancio e con la missione di contribuire concretamente a un’evoluzione sana e sostenibile dell’intero comparto della riabilitazione