Negli ultimi anni la tecnica ortopedica è stata arricchita dalla possibilità di effettuare scansioni in digitale del distretto corporeo che richiede la realizzazione di un device su misura, considerate da molti più precise rispetto a ciò che si ottiene con il tradizionale calco di gesso.
Tuttavia, la letteratura sottolinea anche l’importanza dei software e degli hardware utilizzati per questa fase di scansione, al fine di garantire esisti ottimali nella realizzazione del plantare.
Un recente studio della Queensland University of Technology di Brisbane, in Australia, analizza quali sono i fattori da tenere in considerazione quando si effettua una scansione di piede, con particolare riferimento al prezzo.
La domanda di base è: “Uno scanner più costoso produce una scansione più fedele?”. Gli autori mettono in particolare a confronto i risultati ottenuti con tre scanner, scelti tra quelli comunemente utilizzati nel settore: Artec Leo white light scanner, iOrthotics laser flatbed scanner e l’applicazione smart iOrthotics iOS con l’uso di una fotocamera Truedepth.
I tre scanner sono utili in situazioni diverse. Il primo, per esempio, è utile quando servano scansioni altamente precise e dettagliate, mentre il secondo quando il piede deve essere tenuto fermo in una precisa posizione, dipendente dalla patologia, e il terzo quando il focus non è tanto sulla precisione, ma sulla facilità di utilizzo e sulla portabilità.
Quanto conta la qualità dello scanner
Lo studio è stato condotto su soli tre soggetti privi di patologie al piede, due uomini e una donna. Per facilitare la scansione, sono stati applicati al piede tre punti di riferimento, uno al centro del calcagno, al primo metatarso e al quinto metatarso. Il piede è stato scansionato in due diverse posizioni, tre volte per tipo di scanner, per un totale di nove scansioni per piede. Le scansioni così ottenute sono state confrontate, evidenziando alcune differenze di qualità.
A questo punto, gli autori hanno proseguito lo studio per verificare se queste differenze si proiettano poi sulla qualità del plantare realizzato. Per questo sono state selezionate 18 scansioni, sei per scanner, come base per la produzione di plantari ortopedici; la progettazione è stata effettuata utilizzando un software commerciale.
Il confronto tra i disegni così ottenuti non mostra differenze significative a parità di condizioni di partenza. L’altezza dell’arco mediale e la profondità del tallone sono nettamente diverse solo se si confrontano scansioni effettuate in condizioni di carico diverse.
Sebbene sia molto circoscritto, lo studio suggerisce che la produzione industriale di plantari non dipenda dal tipo di scanner utilizzato, ma dal carico a cui è sottoposto il piede durante la scansione.
Risultati che richiedono una verifica con numeri più alti, ma che comunque portano informazioni interessanti. Lo studio è pubblicato su Sensors.
Studio: Chhikara K, Suresh S, Morrison S, Hartley D, Evans K, Wille ML, Teixeira MBF, Hughes B, Haskell N, Beatson A, Chamorro-Koc M, Little JP. Does Scanner Choice Matter for the Design of Foot Orthosis? Sensors (Basel). 2025 Jan 31;25(3):869. doi: 10.3390/s25030869. PMID: 39943509; PMCID: PMC11820986.