La rivista Annals of Joint riporta una revisione narrativa statunitense, condotta dal Rothman Orthopaedic Institute e dalla Thomas Jefferson University di Philadelphia, che individua quali sono i principali fattori che possono influenzare la salute del deltoide nel periodo perioperatorio di un intervento di protesi di spalla inversa.

Questo tipo di protesi, utilizzata soprattutto in presenza di grave artropatia della cuffia dei rotatori, di artrosi di spalla con deformità significative alla glena e di frattura prossimale dell’omero, la protesi inversa si affida alla forza del deltoide per bypassare il ruolo della cuffia dei rotatori e assicurare funzionalità alla spalla.

Va da sé che se il deltoide subisce qualche danno nel periodo immediatamente prima dell’intervento, oppure durate o dopo lo stesso, la protesi non può funzionare come dovrebbe, inficiando anche il percorso riabilitativo e il recupero articolare.

Problemi al deltoide in fase pre-intervento

Gli autori hanno cercato su PubMed/MEDLINE tutti gli studi inerenti la protesi inversa di spalla che riportano anche la presenza di problemi perioperatori al deltoide oppure ai nervi ascellari. L’analisi degli articoli individuati permette di evidenziare alcuni rischi connessi alla fase pre-operatoria, legati in primis proprio allo squilibrio della muscolatura glenomerale che caratterizza questi pazienti. Questa situazione può determinare una atrofia del deltoide, così come la presenza di lesioni a carico del nervo ascellare.

Infine, si possono verificare degli eventi infettivi, di carattere virale. Il messaggio è, quindi, di monitorare lo stato del paziente fino all’intervento e, in presenza di una patologia del deltoide, dare tempo perché si sistemi prima dell’intervento stesso. Occorre, quindi, confermare la diagnosi prima di procedere all’intervento.

Alcuni eventi dannosi possono verificarsi anche durante l’intervento, per lo più a causa di errori umani: tra questi, una dissezione di parte del muscolo, oppure una lesione del nervo o una frattura iatrogena. Può anche verificarsi una retrazione del deltoide.

Questi danni possono essere minimizzati se il chirurgo utilizza un monitoraggio intraoperatorio dei nervi, anche ascellari. Importante è anche effettuare una valutazione dei nervi prima dell’intervento, così da prestare particolare attenzione nei pazienti con qualche danno già evidente.

Infine, nel periodo post-operatorio il paziente può sviluppare affaticamento del deltoide o frattura acromiale da stress. In questo caso, ciò che può aiutare è educare il paziente ai movimenti migliori da fare per minimizzare il rischio di lesione, ma anche perché siano consapevoli dei rischi e si approccino all’intervento con aspettative appropriate.

Studio: Fares MY, Boufadel P, Berg J, Daher M, Haikal E, Abboud JA. Perioperative deltoid pathologies in the setting of reverse shoulder arthroplasty: a narrative review. Ann Jt. 2025 Jan 21;10:4. doi: 10.21037/aoj-24-17. PMID: 39981429; PMCID: PMC11836738.

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