La spondilolistesi lombosacrale è spesso causa di dolore diffuso che colpisce anche la gamba, comunemente noto come sciatica. Annualmente questa condizione colpisce dal 3% al 14% della popolazione mondiale, provocando anche disabilità e un abbassamento della qualità di vita. Un recente studio vietnamita, pubblicato su Science Reports, propone un nuovo approccio terapeutico per la gestione di questo dolore. Si tratta di una combinazione di radiofrequenza pulsata e iniezione di PRP: la prima stimola la plasticità della via centrale del dolore, attiva meccanismi inibitori a livello della colonna vertebrale e migliora lo stato dei nervi, mentre le seconde modificano il microambiente locale, riducendo lo stato infiammatorio e promuovendo le capacità di guarigione del tessuto stesso.
Lo studio
Lo studio arruola 96 pazienti con spondilolistesi lombosacrale di primo grado, 58 senza instabilità (gruppo A) e 38 con instabilità (gruppo B). Prima dell’avvio del percorso terapeutico, l’intensità dolorosa del gruppo B era superiore a quella del gruppo A, con valori medi misurati con la Scala Visuale Analogica rispettivamente pari a 7.45 ± 0.69 contro 6.45 ± 0.84.
I pazienti sono stati sottoposti allo stesso procedimento terapeutico, ricevendo tanto onde in radiofrequenza pulsata direttamente alla radice nervosa, con guida ecografica, quanto un’iniezione di 4 millimetri di PRP.
Per quanto riguarda la radiofrequenza pulsata, gli autori hanno utilizzato un’energia di frequenza kHz, con pulsazioni di 5 Hz ogni 5 millisecondi, per un periodo totale di trattamento di 240 secondi. Una volta concluso il trattamento, i pazienti hanno ricevuto anche l’iniezione di PRP, direttamente in loco. Il follow up è durato 6 mesi, con visite ambulatoriali o telefonate a 1, 3 e 6 mesi. Oltre alla VAS i pazienti sono stati sottoposti a valutazione neuromuscolare, sensoriale, e alla misurazione dei riflessi, della forza muscolare e della funzionalità motoria.
I risultati
Il primo risultato è che, nelle settimane successive al trattamento, i partecipanti hanno visto diminuire l’intensità del dolore, che ha raggiunto livelli simili in tutti i pazienti, indipendentemente dalla presenza o meno di instabilità. Migliora anche l’Oswestry Disability Index: se all’inizio dello studio l’indice suggeriva una disabilità grave per il 66,7% dei pazienti, con addirittura il 28,1% definibili “storpi”, dopo 6 mesi dal trattamento combinato nessun paziente è considerabile “storpio” e solo il 33,3% vive una disabilità grave. Aumentano i pazienti con disabilità moderata, che passano dal 5,2% pre-trattamento al 66,4% post-trattamento, e compaiono pazienti con disabilità lieve, inizialmente non presente.
Fonte: Le VT, Bui DTH, Do PT. Prospective study on a new combination of pulsed radiofrequency and platelet-rich plasma injections for managing grade I lumbosacral spondylolisthesis. Sci Rep. 2025 Jan 9;15(1):1451. doi: 10.1038/s41598-024-84614-7. PMID: 39789111; PMCID: PMC11718092.