Spalla congelata: aspettative del paziente e convinzioni del clinico a confronto

Uno studio italiano mette in evidenza una certa coerenza tra obiettivi dei pazienti e attenzione dei fisioterapisti.

La capsulite adesiva è una condizione dolorosa e debilitante della spalla con prevalenza del 2-5% nella popolazione generale. Ci sono tuttavia popolazioni specifiche, come quella diabetica, che sono esposte a un rischio maggiore di sviluppare questa malattia infiammatoria.

La gestione clinica della spalla congelata è di tipo conservativo e prevede una serie di strumenti, dalle iniezioni di corticosteroidi alla fisioterapia e all’educazione sanitaria. La fisioterapia, in particolare, ricorre a terapie manuali, stretching, esercizi, per esempio, di rinforzo e di propriocezione, modulando l’intensità sulla base del livello di irritabilità del paziente.

Tuttavia, esiste un altro ambito d’intervento, altrettanto importante, se non addirittura sinergico: l’educazione. Se non ben informato, il paziente rischia di sviluppare sfiducia nel professionista che lo segue, sentendosi solo davanti al dolore e alla difficoltà di movimento che caratterizzano le sue giornate.
Non è raro che questi pazienti sviluppino disturbi dell’umore come ansia e depressione e che, nel tempo, perdano la speranza di guarire. Tutte condizioni che giocano a sfavore del recupero articolare.

Dal momento che molti di questi aspetti sono scarsamente presi in considerazione anche dai fisioterapisti, un team di ricerca italiano ha allestito uno studio di confronto tra convinzioni e desideri dei pazienti e le conoscenze e strategie usate dai fisioterapisti.

Pubblicato su BMC Musculoskeletal Disorders, lo studio si basa sulle risposte a questionari sottoposti a 501 fisioterapisti e 110 pazienti con spalla congelata.

I questionari utilizzati

L’intento del questionario rivolto ai fisioterapisti, mutuato da Brindisino et al. e modificato per la casistica della capsulite adesiva, è di capire quale siano le conoscenze che i fisioterapisti hanno della malattia e dei suoi stadi di sviluppo, ma anche se incorporano nel proprio lavoro aspetti biopsicosociali e l’educazione del paziente. Vengono poi prese in considerazione le strategie di intervento e gli indici prognostici.

Una volta adeguato, il questionario è stato condiviso con un team di esperti per averne una valutazione definitiva, che è stata positiva. Per quanto riguarda il pazienti, invece, il questionario è stato elaborato da tre fisioterapisti che lavorano sulla spalla congelata da anni e da uno psicoterapeutica che ha fornito il proprio parere per le domande che riguardano tematiche più psicoemotive.

In questo secondo questionario c’è anche l’attenzione alla raccolta di dati relativi la malattia del singolo paziente. Vediamo quindi quali risultati ha portato questo studio.

Fisioterapisti e aspetti biopsicosociali

Questo interessante lavoro mostra, in primis, che i fisioterapisti coinvolti sono molto attenti agli aspetti psicologici dei propri pazienti (84%), tanto che l’89,6% ha dichiarato di dare molta importanza all’aspetto educativo. Il 32,3% dei partecipanti ha anche sottolineato di ritenere le rassicurazioni una priorità terapeutica.

Inoltre, il 68,2% dei partecipanti ha descritto ottimamente l’evoluzione della patologia nei suoi 2 o 3 stadi. Infine, l’82,2% concorda con l’importanza di gestire la capsulite adesiva in un team multidisciplinare. Da canto loro, i pazienti con spalla congelata hanno evidenziato di preferire professionisti esperti e al contempo empatici (73,6%). Il 49,9% è in cura da un fisioterapista, con la richiesta primaria nella quasi totalità dei casi di un miglioramento del range of motion.

Il questionario rivela anche una scarsa conoscenza della patologia da parte di questi pazienti: solo il 29,9% è stato informato rispetto all’evoluzione in 2 fasi della malattia, mentre il 26,26% si dice poco informato. In linea di massima, le richieste dei pazienti e la formazione/predisposizione dei fisioterapisti sono abbastanza allineati. C’è forse da lavorare ancora sull’educazione e l’informazione chiara al paziente rispetto alla malattia, lo scopo della fisioterapia e i passi da fare per raggiungere il proprio obiettivo.

Lo studio: Brindisino, F., Sciscione, S., Andriesse, A. et al. Frozen shoulder: subjects’ needs and perspectives and clinicians’ beliefs and management strategies: do they align? A cross-sectional study. BMC Musculoskelet Disord 25, 745 (2024). https://doi.org/10.1186/s12891-024-07803-5