Negli ultimi anni i percorsi riabilitativi per arti superiori si sono arricchiti di strumenti robotici capaci di rendere gli esercizi riabilitativi altamente personalizzati e personalizzabili e ripetibili, con in più il vantaggio di poter registrare oggettivamente gli avanzamenti del paziente.

Tuttavia, non sempre i dispositivi robotici sono facili da indossare e possono provocare, a lungo andare, anche un certo rifiuto in alcuni pazienti. Per questo ci si sta rivolgendo alla realtà virtuale, mista e alla gamification per rendere l’allenamento con assistenza robotica più piacevole e per distrarre, in un certo senso, il paziente dalla fatica.

Un recente studio dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova presenta un ambiente in realtà mista (MREs) basato sul gioco per una allenamento bilaterale di spalla. L’esoscheletro utilizzato è un FLOAT dotato di 6 gradi di libertà: un device ideato per ristabilire la funzionalità complessa della spalla in una fase riabilitativa precoce.

Il sistema presentato

Nello studio, presentato su Virtual Reality, l’ambiente MREs viene portato al paziente tramite il visore Hololens 2: si tratta di un ambiente che stimola il movimento delle mani e che può essere personalizzato tenendo in considerazione le capacità di ogni paziente. Molti gli stimoli visivi e cognitivi che vengono offerti al paziente per arricchirne la riabilitazione.

Il senso ultimo della combinazione tra robot riabilitativo e sensori è di stimolare l’arto leso a seguire quello sano nell’esecuzione di alcuni compiti in ambiente semi-virtuale.

La strategia di controllo scelta dal team di ricerca prevede di considerare i due device separatamente: in questo modo il paziente non può percepirli come un unico sistema riabilitativo e può decidere se effettuare l’allenamento di spalla con o senza MREs. Il sistema è stato testato in uno studio pilota su 21 pazienti sani.

Il parere dei volontari

Ai 21 volontari che hanno testato l’ambiente MREs è stato chiesto un parere. La descrizione offerta parla di un sistema facile da usare, con un basso carico cognitivo e un’alta esperienza per l’utente. Tutte caratteristiche che potrebbero facilitare il divertimento ai pazienti in fase riabilitativa.

Che dire, invece, della riabilitazione in sé? Secondo lo studio, l’associazione del MREs con il robot riabilitativo FLOAT consente di ampliare i movimenti effettuati con le spalle. Altrettanto importante, i dati registrati dal visore Hololens 2 sono affidabili e consistenti. Questi risultati consentono di pensare a uno studio ad hoc su una popolazione disabile, per capire se il sistema possa davvero portare buoni risultati in ambito riabilitativo.

Studio: Garcia-Hernandez N, Buccelli S, De Angelis A et al. Assessment of gamified mixed reality environments for upper limb robotic rehabilitation: pilot study on healthy adults. Virtual Reality 28, 164 (2024). https://doi.org/10.1007/s10055-024-01059-z

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