La maggior parte degli anziani sperimenta una perdita di equilibrio dovuta in parte a cambiamenti neurologici e in parte all’indebolimento dell’apparato muscoloscheletrico. È una condizione pericolosa, perché associata al rischio di caduta e di frattura, a loro volta connesse con perdita di autonomia e, in alcuni casi, con l’aumento del tasso di mortalità.

Inoltre, l’equilibrio è un fattore essenziale per sentirsi sicuri nel movimento: una sua diminuzione può quindi tradursi in una vita più sedentaria che, nell’anziano, aumenta il rischio di incorrere in patologie croniche.

Un invecchiamento sano non può quindi prescindere dal mantenere un buon livello di equilibrio.

Sono tanti i tipi di intervento già messi in campo per rallentare la perdita di equilibrio nell’anziano: si va da interventi di tipo attivo, come fisioterapia e riabilitazione, a modalità più “passive”, come l’uso di plantari atti a stimolare il sistema corpo del soggetto.

Un recente studio, condotto tra Cina e Bangladesh e pubblicato su Gait and Posture, si concentra in particolare su plantari somatosensoriali.

Plantari ed equilibrio

La maggior parte dei plantari sin ora utilizzati per cercare di restituire parte dell’equilibrio ai soggetti più anziani agiscono in modo meccanico, andando a ristabilire, per quanto possibile, il corretto allineamento e movimento del comparto piede/caviglia.

Tuttavia, un vero intervento sull’equilibrio necessita di agire anche a livello sensoriale. Per questo negli ultimi tempi sono stati proposti anche plantari dotati di texture e protuberanze capaci di stimolare i meccanocettori somatosensoriali della cute del piede, al fine di migliorare la propriocezione degli anziani e, di conseguenza, il loro equilibrio e la loro stabilità.

Lo studio sopra citato valuta l’efficacia di questi plantari in un gruppo di 23 anziani in salute, avvalendosi di una pedana con sensori di pressione e della posturografia dinamica computerizzata (CDP). I test utilizzati sono il Sensory Organization Test, il Motor Control Test e l’Adaptation Test. Per rafforzare gli esiti, i plantari stimolanti vengono paragonati a plantari standard, lisci. Vediamo quali risultati sono stati ottenuti.

I plantari stimolanti sono efficaci

Il confronto tra i risultati della posturografia dinamica computerizzata ottenuti con i plantari stimolanti e con quelli lisci mostrano un chiaro miglioramento nello score composito di equilibrio e nella simmetria della distribuzione del peso sui due arti inferiori quando vengono indossati i primi.

Inoltre si osservano delle differenze di genere, da confermare in studi più ampi: sembra che i plantari stimolanti riescano a diminuire maggiormente la latenza e la scala di ampiezza del passo durante la traslazione all’indietro nelle femmine, piuttosto che nei maschi.

Lo stesso si può dire anche per l’energia di oscillazione sviluppata nel corso delle perturbazioni con il piede che punta verso il basso.

Se questi risultati venissero confermati in ulteriori studi si potrebbe pensare di utilizzare questi plantari per migliorare il controllo posturale e la coordinazione negli anziani, così da ridurne il rischio di caduta e sostenerne una vita attiva, autonoma e soddisfacente.

Studio: Jor A, Lai CH, Khan MJ, He Y, Lam WK, Winser SJ, Gao F, Zhang M, Kobayashi T. Effects of somatosensory-stimulating foot orthoses on postural balance in older adults: A computerized dynamic posturography analysis. Gait Posture. 2025 Mar 22;119:189-196. doi: 10.1016/j.gaitpost.2025.03.016. Epub ahead of print. PMID: 40147271.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here