All’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna è stata recentemente introdotta una nuova possibilità di terapia per la cura di patologie degenerative infiammatorie delle articolazioni. TAME (Transcatheter Arterial Micro-Embolization) è il nome della tecnica utilizzata.
Il trattamento consiste nell’introduzione attraverso l’arteria, in genere quella femorale, di cateteri che veicolano nelle arterie periferiche sostanze embolizzanti riassorbibili, che vanno a chiudere i vasi del microcircolo che alimentano l’infiammazione tissutale.
L’efficacia del trattamento dipende da ogni singolo caso e ha una durata variabile, da alcuni mesi fino all’anno, ma può essere ripetuto.
«Al momento si trattano con la TAME solo forme infiammatorie che non hanno una certa indicazione di trattamento chirurgico per la protesi o nelle quali l’intervento è sconsigliato» precisa il dottor Giancarlo Facchini, responsabile della radiologia interventistica angiografica della Struttura di Radiologia Diagnostica e Interventistica del Rizzoli «Tra questi pazienti, il trattamento non è comunque applicabile a tutti: viene preso in considerazione se le altre opzioni ‘standard’ (oltre all’intervento chirurgico, infiltrazioni, fisioterapia ecc…) non sono percorribili o non hanno avuto esiti positivi. Questa tecnica rappresenta un’opzione in più, già avvalorata da pubblicazioni scientifiche a livello internazionale, da eseguire solo dopo aver considerato le altre soluzioni di trattamento e dopo accurata valutazione specialistica».
Andrea Rossi, direttore generale del Rizzoli, ha aggiunto: «In particolare, nei pazienti più giovani, la microembolizzazione può consentire di procrastinare l’intervento di sostituzione protesica, e può risultare utile anche nel caso di grandi anziani, per i quali il rischio della sala operatoria può risultare troppo elevato o che hanno minori possibilità di recupero della funzionalità».
Finora sono stati eseguiti 8 interventi su pazienti affetti da queste patologie a livello del ginocchio.