La lesione del legamento collaterale ulnare del pollice determina spesso instabilità articolare cronica e limitazione funzionale. Si tratta di una lesione complessa che spesso interessa atleti, come sciatori, pallavolisti, calciatori e così via, dove la lesione accade a causa di una caduta a mano aperta o del contatto della mano con la palla o l’avversario.

In caso di lesione parziale del legamento si può optare per un trattamento conservativo, con stecca di immobilizzazione da portare 3 o 4 settimane, ma in casi più gravi si ricorre alla chirurgia.

Un recente studio statunitense suggerisce invece di riparare la lesione usando un tutore interno, valutato efficace quanto le tecniche chirurgiche più consuete.

Pubblicata su The American Journal of Sports Medicine, la ricerca ha visto collaborare una serie di realtà di Birmingham, come il Centro di Ortopedia e Medicina dello Sport Andrews, il Dipartimento di terapie fisiche dell’Università dell’Alabama, l’Istituto Americano di Medicina dello Sport, il Champion Sports Medicine. Tra i collaboratori c’è infine anche il Prevea Health Orthopaedics & Sports Medicine di Green Bay, nel Wisconsin.

I due metodi presentano tassi di revisione simili

Per valutare l’efficacia della riparazione della lesione con un tutore interno, gli autori hanno condotto uno studio retrospettivo, basandosi sugli esiti ad almeno due anni dall’intervento di 461 atleti, per ognuno dei quali sono state raccolte informazioni relative il tipo di lesione e una serie di indici, quali l’indice ASES-E, l’indice KJOK e l’indice di Andrews-Carson.

Inoltre, è stato preso in considerazione il ritorno allo sport (RTS) e il livello al quale l’atleta è riuscito a rientrare. Grazie a strumenti statistici, il team ha messo a confronto i due gruppi di atleti, ponendo l’attenzione tanto ai cambiamenti registrati negli esiti degli score utilizzati, prima e dopo l’intervento, quanto sul ritorno allo sport e sulle eventuali revisioni effettuate.

Il primo dato interessante da presentare riguarda proprio il tasso di revisione, che è simile nei due gruppi, pari al 9% nell’intervento con tutore interno e all’8% nell’altro. Ciò indica che la sicurezza dei due metodi è simile. Che dire invece degli altri indici?

Ricostruzione con tutore interno e ritorno allo sport

I due gruppi di atleti mostrano similitudini anche rispetto ai valori degli indici considerati e alla possibilità di tornare a praticare il proprio sport come prima dell’intervento: si parla di un 92% nel gruppo trattato con il tutore interno e di un 94% nell’altro. La situazione è simile se si guarda al RTS, pari al 98% nel primo gruppo e al 99% nel secondo.

Ciò che cambia sono però le tempistiche: in genere, gli atleti sottoposti a riparazione del legamento con tutore interno riescono a tornare in pista prima degli altri: si parla di 6.7 ± 3.5 mesi contro 10.2 ± 11.7 per tornare ad allenarsi e di 9.2 ± 4.6 contro 13.4 ± 13.3 per tornare a gareggiare.

Fonte: Dugas JR, Froom RJ, Mussell EA, Carlson SM, Crawford AE, Tulowitzky GE, Dias T, Wilk KE, Patel AN, Kidwell-Chandler AL, Ryan MK, Atkinson AW, Manush AH, Rothermich MA, Ithurburn MP, Emblom BA, Cain EL Jr. Clinical Outcomes of Ulnar Collateral Ligament Repair With Internal Brace Versus Ulnar Collateral Ligament Reconstruction in Competitive Athletes. Am J Sports Med. 2025 Jan 31:3635465251314054. doi: 10.1177/03635465251314054. Epub ahead of print. PMID: 39891035.