La lesione del legamento crociato anteriore è tra le più comuni lesioni dello sportivo, sia professionista sia amatoriale: in questa popolazione la sua incidenza è, infatti, del 3%, mentre nella popolazione generale l’incidenza cala allo 0,05%. A seconda della gravità della lesione e dell’esigenza funzionale del paziente, queste lesioni possono essere trattate per via conservativa, rinforzando la muscolatura che stabilizza il ginocchio, o per via chirurgia.

Il tasso di recidiva per questa lesione è abbastanza elevato, soprattutto se il paziente non segue un adeguato percorso riabilitativo che lavori anche sulla propriocezione e il controllo del passo. Non solo.

Alcuni studi sottolineano anche l’esistenza di una correlazione positiva tra rottura del crociato anteriore e il futuro sviluppo di artrosi di ginocchio: si parla di poco più di un 1 paziente su 3 che incorre in gonartrosi entro un decennio dalla lesione, anche se sottoposto a chirurgia.

Come si sono mossi i ricercatori

Un recente studio pubblicato sul Journal of Orthopaedic Research dall’Università del Nord Carolina suggerisce che il nesso tra rottura del crociato anteriore e artrosi di ginocchio stia nell’alterazione del ciclo del passo.

In questo lavoro, gli autori hanno confrontato la meccanica del passo di 58 pazienti sottoposti a chirurgia per rottura del crociato anteriore con quella di altrettanti soggetti che non hanno mai subito lesioni all’arto inferiore.

Il match è tra i due gruppi di pazienti è stato effettuato tenendo conto di età, genere, BMI. La biomeccanica del passo è stata studiata usando un sistema di motion capture in 3D e 3 piastre di forza, mentre il copriva camminando una distanza di 6 metri. Il confronto della camminata è stato effettuato prima dell’intervento, per avere dei valori basali e a 2, 4, 6 e 12 mesi dopo l’intervento.

Più nel dettaglio, il confronto è stato effettuato tra gamba lesa e gamba sana dei pazienti, tra gamba lesa del paziente e gamba del controllo e, infine, tra gamba sana del paziente e gamba del controllo. In questo modo gli autori hanno potuto analizzare l’evoluzione della situazione nei pazienti operati.

Ciò che hanno osservato è la persistenza di alterazioni nel passo che, come spiega nel comunicato stampa dell’Università Christin Büttner, il corresponding author, «possono indurre un carico articolare che potrebbe contribuire a sviluppare ulteriori problemi al ginocchio nel lungo periodo».

Büttner fornisce anche una possibile soluzione, ovvero «implementare la riabilitazione precoce per normalizzare il ciclo del passo». Ciò potrebbe contribuire a preservare la salute delle ginocchia, non solo quello già infortunato, ma anche l’altro. Alterazioni nella biomeccanica del passo possono infatti impattare anche sulla salute del ginocchio controlaterale a quello lesionato.

I risultati osservati

Sebbene la biomeccanica del passo tenda a normalizzarsi nei primi 12 mesi dopo l’intervento, permangono alcune lievi alterazioni rispetto al controllo. Il confronto tra arto non leso e arto operato dei pazienti mostra differenze nel momento di estensione e nel momento di flessione del ginocchio durante la prima fase di appoggio, entrambi inferiori nell’arto operato rispetto a quello sano.

Si osservano differenze anche nell’angolo di flessione del ginocchio durante la tarda fase di appoggio, maggiore nella gamba lesa rispetto a quella sana. Passando al confronto tra pazienti e controlli, l’arto sottoposto a riparazione del crociato anteriore mostra una minore forza verticale di reazione al suolo, un minore momento di adduzione del ginocchio e un minore momento di estensione del ginocchio durante la fase di appoggio precoce del piede, ma un angolo di flessione del ginocchio e una forza verticale di reazione al terreno maggiore durante la fase di appoggio media e tarda.

Anche l’arto sano dei pazienti mostra alterazioni rispetto a quello del controllo, in particolare con un minore angolo di flessione un minore momento di estensione del ginocchio nelle fasi intermedie dell’appoggio del piede.

Studio: Büttner C, Lisee C, Bjornsen E, et al. Bilateral waveform analysis of gait biomechanics presurgery to 12 months following ACL reconstruction compared to controls. J Orthop Res. 2025; 43: 322-336. doi:10.1002/jor.26001

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