Gesso o digitale? Quali sono le differenze in termini di tempo, costi ed efficacia?
Da almeno un decennio è possibile sostituire parte del processo di lavorazione delle ortesi di piede-caviglia (AFO) su misura con sistemi in digitale. Ciò succede, per esempio, nella fase di realizzazione del calco, in cui il tradizionale gesso può essere sostituito da una scansione in digitale, considerata non solo più pulita ma anche più rapida.
Tra gli studi che confrontano i sistemi tradizionali con quelli più innovativi ne segnaliamo uno australiano comparso di recente su Journal of foot and ankle research.
Condotto dallo University of Sydney School of Health Sciences & Children’s Hospital at Westmead di Sydney, il lavoro si concentra, in particolare, su una popolazione pediatrica con prescrizione di AFO per disturbi del movimento. Il lavoro mette a confronto il metodo tradizionale con due differenti scanner digitali ad alta performance, uno a basso costo (Structure Sensor II) e uno ad alto costo (Artec Eva).
Metodo di studio utilizzato
Sono dieci i pazienti inclusi nel lavoro, di età compresa tra i 6 e i 14 anni, con piedi da moderatamente cavo-vari, con indice di postura del piede -7, a gravemente plano-valghi, con indice di postura del piede di +12. Tutti sono stati sottoposti a misurazioni con i due scanner e la scansione è stata considerata efficace solo quando catturava tutti i punti di repere posizionati sulla gamba.
Per entrambi gli scanner sono stati usati due protocolli, uno che richiede una sola persona e uno con due persone: in alcuni casi con la misurazione digitale può essere necessario coinvolgere due professionisti e non uno, come avviene invece per il calco in gesso. Un dettaglio non irrilevante nel confronto dei costi. Gli autori hanno quindi confrontato la velocità e l’accuratezza del processo anche con quello tradizionale. Ed ecco i risultati.
La scansione digitale è più veloce, mentre l’accuratezza è comparabile
In linea generale, gli autori hanno osservato che entrambi i sistemi di scansione digitali presentano un’accuratezza comparabile a quella del sistema tradizionale, peccato che siano molto più veloci… sia usando il protocollo a una persona che quello a due persone.
Non solo. Appare chiaro che non servano scanner ad alto costo per poter svolgere la scansione in maniera efficiente, ma basta anche uno scanner di buona fascia ad alta performance, come quello scelto dagli autori. Anzi, questo scanner più economico è risultato addirittura più veloce del suo parente costoso e lievemente più accurato, forse perché usa luce infrarossa che non può essere infastidita dalla luce visibile circostante e dal calore.
Meglio il protocollo 1 o il protocollo 2?
Un rapido confronto tra i due protocolli utilizzati. Entrambi presentano delle limitazioni: il protocollo 1 fa uso di un piano inclinato per tenere ferma la gamba del paziente, quindi è possibile che si verifichino movimenti involontari che inficiano la scansione.
D’altro canto, nel protocollo 2 la gamba è tenuta ferma da uno degli operatori, la cui mano finisce nella scansione e deve essere poi rimossa manualmente. Questo secondo tipo di protocollo, tuttavia, è quello che più somiglia al protocollo tradizionale, nel quale il tecnico ortopedico tiene le parti del corpo del paziente nelle posizioni corrette.
Lo studio: Farhan M, Wang JZ, Warncke R, Cheng TL, Burns J. Comparison of accuracy and speed between plaster casting, high-cost and low-cost 3D scanners to capture foot, ankle and lower leg morphology of children requiring ankle-foot orthoses. J Foot Ankle Res. 2024 Sep;17(3):e70006. doi: 10.1002/jfa2.70006. PMID: 39192458; PMCID: PMC11349604.