Le fratture distali del radio rappresentano circa l’80% di tutte le fratture di polso. Quando le fratture sono stabili e composte si può procedere con un trattamento conservativo, mentre in presenza di fratture instabili o scomposte occorre intervenire chirurgicamente. In questo caso, le linee guida parlano di un intervento effettuato massimo due settimane dopo la frattura, se si vogliono ottenere buoni risultati.

Secondo un recente studio pubblicato su Orthopedics, tra il 2010 e il 2022 negli Stati Uniti ben il 12% di queste fratture sarebbe stato operato in ritardo, quindi in tempi più lunghi di due settimane.

La domanda cui i ricercatori hanno cercato di rispondere è: “perché?”. Per rispondere a questo quesito gli autori hanno utilizzato il database nazionale PearlDiver M161Ortho, da cui hanno estratto i dati di 90.570 pazienti sottoposti a intervento chirurgico per frattura di radio distale, dei quali 76.638 operati entro le due settimane e 10,887 tra le due e le 52 settimane.

Il database riporta per ogni paziente anche l’età, il genere, la presenza di comorbidità, il tipo di copertura assicurativa, lo stato in cui è stato operato e l’abitudine o meno al fumo di sigaretta o alla cannabis.

I fattori non clinici pesano più di quelli clinici

Grazie a una analisi multivariata, gli autori sono riusciti a individuare alcuni fattori di rischio che possono determinare un ritardo nell’intervento di questo tipo di frattura, alcuni di tipo clinico e altri no.

Per esempio, i pazienti fumatori e con un maggior indice di comorbidità Elixhauser più facilmente vengono operati in ritardo. Ancora più importanti risultano essere, però, i fattori non clinici e, in particolare, l’avere una copertura Medicaid, vivere o essere operato negli Stati dell’Ovest, del Nordest e del Sud.

Philip P. Ratnasamy, primo autore dello studio, ha dichiarato a OrthopaedicsToday: «I fattori predittivi di venir operati in ritardo sono di carattere non clinico, il che suggerisce che possano esserci barriere sistemiche all’accesso alle cure, da investigare ulteriormente per individuare delle soluzioni utili».

Come accennato, un ritardo operatorio può associarsi ad esiti clinici inferiori, il che significa che il paziente può non recuperare completamente l’uso del polso. Una disabilità che, anche se lieve, può impattare sulla sua qualità di vita e sul lavoro.

Studio: Ratnasamy PP, Allam O, Kammien AJ, Joo PY, Luo X, Grauer JN. Predictors of Delayed Surgery After Distal Radius Fracture: A Large National Database Study. Orthopedics. 2025;0(0):1-6. doi:10.3928/01477447-20250204-01

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