Le fratture da fragilità sono tra le prime cause di perdita di autonomia nell’anziano, oltre che direttamente responsabili di un aumento di mortalità a 12 mesi in questa fascia di popolazione. Un problema che sembra destinato a crescere con l’età media della popolazione mondiale.

Si stima, per esempio, che le fratture di femore raddoppieranno entro il 2050. Prima responsabile di questa situazione è l’osteoporosi, che in Italia si stima colpisca il 23,4% delle donne e il 6,9% degli uomini sopra i 50 anni.

Concorre poi ad aggravare la situazione il rischio di caduta, altro fattore che aumenta con l’età. Secondo gli esperti, la prevenzione secondaria potrebbe aiutare a limitare i danni da osteoporosi, oltre che ridurre le fratture da fragilità secondarie, ovvero quelle che avvengono in soggetti che hanno già subito una frattura.

I fracture liason service

Spiega il professor Nicola Napoli, primo autore di un editoriale da poco pubblicato su New England Journal of Medicine dal titolo Coordinating Multidisciplinary Care – Improving Outcomes after Fragility Fractures, incentrato proprio sul modello del fracture liaison service: «I servizi di prevenzione delle fratture o fracture liaison service hanno lo scopo di individuare e prendere in carico soggetti che hanno subito una prima frattura creando un ponte tra l’evento acuto e la gestione dell’osteoporosi a lungo termine. Nel mondo attualmente ce ne sono quattro modelli che variano in funzione dell’intensità delle cure prestate. In generale, comunque, il servizio prevede l’identificazione dei pazienti, l’assessment in termini di rischio di fratture, rischio di cadute e status nutrizionale e l’applicazione di misure di prevenzione stilato da un team formato da endocrinologi, ortopedici, geriatri, internisti. Piano che può includere farmaci, esercizi di equilibrio e resistenza e counseling nutrizionale. Gli interventi a bassa intensità invece prevedono un monitoraggio periodico della salute ossea».

Si tratta quindi di un modello multidisciplinare, nel quale ogni professionista coinvolto valuta e segue il paziente in un particolare ambito, sempre in rete con gli altri professionisti.

Il modello proposto e il paziente diabetico

Le malattie metaboliche o endocrinologiche, come il diabete, possono avere un effetto negativo sullo sviluppo dell’osteoporosi e sulle fratture da fragilità. Ci sono studi che dimostrano questa correlazione, in particolare l’aumento del rischio di incorrere in queste fratture, pari al 28% negli uomini e al 57% nelle donne con diabete di tipo 2. Non solo.

Anche il diabete di tipo 1 può determinare un rischio 6 volte maggiore di incorrere in fratture da fragilità, forse a causa dello stato infiammatorio permanente sistemico determinato dalla malattia. Si capisce quindi l’importanza di controllare l’osteoporosi nei pazienti diabetici.

Spiega Raffaella Buzzetti, presidente della Società Italiana di Diabetologia: «La prevenzione degli eventi secondari è di fondamentale importanza in molte patologie e spesso rappresenta il maggior onere economico per i sistemi sanitari e di salute e scadimento della qualità della vita per le persone e le loro famiglie. Ecco perché la presa in carico tempestiva e l’adozione di specifici modelli organizzativi per la prevenzione secondaria insieme al monitoraggio dell’aderenza farmacologica sono centrali nell’assistenza. Inoltre, le persone con diabete hanno un rischio molto alto di frattura di femore e un tasso di complicanze e mortalità significativamente più alto di un paziente non diabetico. A maggior ragione, questo modello di cura dovrebbe essere adottato per pazienti fragili».

Il risparmio che deriverebbe dalla strutturazione di questo modello multidisciplinare sarebbe elevato: le stime parlano di 10,49 $ per ogni dollaro investito.

Fonte: Napoli N, Ebeling PR, Kiel DP. Coordinating Multidisciplinary Care – Improving Outcomes after Fragility Fractures. N Engl J Med. 2025 Jan 9;392(2):109-111. doi: 10.1056/NEJMp2409086. Epub 2025 Jan 4. PMID: 39760320

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here