Fondata a Brescia nel 2013 da Pedro Ricardo Tagliafierro Hornos e da Paola Bergometti negli anni della crisi economica mondiale, Biomedica su Misura ha saputo distinguersi nel settore dell’ortopedia puntando su un modello di sviluppo innovativo, altamente tecnologico e demedicalizzato. Fin dagli esordi, l’azienda ha scelto di focalizzarsi esclusivamente sulla produzione di dispositivi ortopedici su misura, concentrandosi prima sulle patologie neurologiche del bambino, per poi estendere negli anni la sua proposta all’intera gamma di soluzioni ortoprotesiche.
Scansioni 3D, frese robotizzate a controllo numerico hanno garantito maggiore precisione, comfort per il paziente e tempi di consegna ridotti. Grazie a questa visione orientata al futuro, Biomedica su Misura è cresciuta rapidamente, arrivando oggi a contare 13 filiali, distribuite sull’intero territorio nazionale, e un fatturato di gruppo previsto di 8 milioni di euro per il 2025 grazie alle nuove aperture nel Mezzogiorno e in Sardegna. Ne abbiamo parlato con Pedro Ricardo Tagliafierro Hornos, ad di Biomedica.
Biomedica su Misura nasce negli anni della grave crisi economica internazionale. Una scelta imprenditoriale coraggiosa?
Senza dubbio fu una scelta audace, ma la storia ci insegna che proprio nei momenti di maggiore incertezza nascono spesso le idee più rivoluzionarie. Così è stato per Biomedica. Insieme a Paola abbiamo pensato di creare un’azienda specializzata nella costruzione di ortesi pediatriche concentrandoci inizialmente sul bambino affetto da paralisi cerebrale infantile. Non è stata tuttavia solo la nicchia di mercato scelta a favorire gli sviluppi dell’azienda, quanto l’approccio innovativo in un settore in cui le moderne tecnologie erano vissute, ai tempi dai più, con grande scetticismo. Le moderne tecnologie sono sempre state nel nostro DNA e ci hanno permesso di creare un percorso di lavorazione avanzato attraverso la progettazione in digitale e la realizzazione del positivo mediante frese a controllo numerico robotizzate di ultima generazione. Non ci siamo comunque limitati alle tecnologie.

Che cosa intende?
Abbiamo pensato ai nostri pazienti e alle loro famiglie. Entrando in Biomedica si percepisce subito la nostra idea di accoglienza. L’area giochi dove i bimbi si possono svagare in attesa di essere chiamati, la cucina a disposizione per la preparazione delle pappe o del latte, i fasciatoi per il cambio del pannolino, gli spazi per chi, più grande, deve portarsi avanti con i compiti, raccontano la nostra esigenza di mettere a proprio agio non solo il paziente ma anche i genitori, i quali, in un ambiente gradevole e demedicalizzato, possono incontrare altre mamme e papà, gli stessi fisioterapisti o medici, con i quali condividere problemi, esperienze.
Biomedica su Misura non pone al centro la disabilità bensì soluzioni efficaci per migliorare la qualità di vita di chi, diversamente abile, non rinuncia a vivere una vita in pienezza in famiglia e nella società. Un approccio, il nostro, che ha ricevuto apprezzamenti e consensi prima nel microcosmo della nostra città poi via via, con la crescita dell’azienda e l’apertura di nuove filiali, in tutta Italia.
Qualche numero per inquadrare Biomedica oggi?
Il Gruppo Biomedica è oggi costituito da 13 filiali controllate da 5 società; un’ulteriore società è specializzata nella partecipazione alle gare d’appalto. Il Gruppo è controllato a sua volta da una holding e ha un fatturato di 8 milioni di euro.
La produzione di dispositivi ortopedici su misura per qualsiasi età rimane il core business dell’azienda, costruzione che avviene all’interno della produzione centralizzata del gruppo che si trova a Brescia dove lavora personale altamente specializzato e dedicato.
Tra le diverse aree ortopediche ce n’è una che si occupa di ortesi elastiche dinamiche. Di che cosa si tratta?
Le ortesi dinamiche elastiche sono dispositivi innovativi utilizzati in ambito riabilitativo, basati sul principio del bendaggio funzionale. Si tratta di ortesi indossabili, altamente tollerabili dal paziente e con eccellenti proprietà riabilitative e correttive.
Grazie alla loro versatilità, queste ortesi trovano applicazione in un’ampia gamma di patologie, dalle paralisi cerebrali infantili alle malattie neurologiche come l’ictus, fino alla scoliosi idiopatica.
Qual è il ruolo del tecnico ortopedico nella costruzione di questi dispositivi?
Ha un ruolo cruciale, occupandosi sia della complessa fase di presa misure sia della progettazione al computer, elaborando un dispositivo su misura con le necessarie correzioni e spinte per garantirne la massima personalizzazione ed efficacia. Il file viene quindi inviato a un’azienda specializzata in Inghilterra, che si occupa di taglio e cucitura dei componenti progettati.