Sebbene sia meno frequente dell’artroplastica di anca e ginocchio, anche i numeri annuali di artroplastica di spalla sono in costante aumento. Se andiamo a guardare al Registro Italiano di Artroprotesi – RIAP, per esempio, i dati inseriti per artroplastica di spalla sono passati da 856 nel 2017 a 2248 nel 2022: numeri che non offrono un quadro completo di tutti gli interventi eseguiti in quegli anni, ma che rendono un’idea dell’aumento del numero di casi annui.

Come per la protesi di anca e di ginocchio, si pone il problema delle liste d’attesa. Per il ginocchio è già possibile effettuare interventi ambulatoriali, spesso più rapidi e certamente privi di ricovero, con ritorno a casa nel giorno stesso dell’intervento.

Nata negli Stati Uniti, l’idea interessa solo pazienti con determinate caratteristiche e, nel giro di qualche tempo, è arrivata anche in Italia. Ciò consente di destinare i letti ospedalieri ai pazienti più complessi o anziani.

Anche l’artroplastica di spalla può essere eseguita in ambulatorio, ma per avere certezza di qualità, ci si sta chiedendo quale sia il setting migliore: un ambulatorio ospedaliero oppure uno di un centro chirurgico? Questa la domanda cui cerca di rispondere un recente articolo pubblicato sullo European Journal of Orthopaedic Surgery and Traumatology da un team di New York.

Ambulatori e ospedali a confronto

Nel dettaglio, lo studio mette a confronto i due setting riguardo a tasso di complicanze mediche, tasso di riammissione, tasso di complicanze all’impianto e costi.

Gli autori hanno usato un disegno retrospettivo e per avere un maggior numero di pazienti si sono basati sul PearlDiver Mariner Database. Il campione è formato da pazienti trattati in ambulatori di centri chirurgici e ospedalieri in rapporto 1:5.

Le analisi statistiche indicano che l’intervento effettuato in un centro chirurgico presenta un minor tasso di embolia polmonare, dislocazione della protesi e complicanze legate all’impianto, ma a un maggior tasso di riammissioni a 90 giorni.

Per quanto riguarda i costi, gli interventi in centri chirurgici permettono di risparmiare parecchio, sia il giorno dell’intervento che nei 90 giorni successivi: si parla, nel primo caso, di 4600 dollari contro gli 11 mila necessari in ospedale, e nel secondo di 6600 dollari contro 13500 dollari.

Gli autori concludono che la sicurezza dell’intervento è simile nei due setting, mentre quello dei centri chirurgici permette di risparmiare risorse, e questo nonostante un maggior tasso di riammissione ospedaliera a 90 giorni e, per questo, possono essere considerati una valida opzione agli interventi ambulatoriali ospedalieri.

Hanno partecipato allo studio il Dipartimento di Chirurgia Ortopedica della SUNY Downstate Health Sciences University e del Maimonides Medical Center.

Studio: Mastrokostas PG, Harounian J, Tabbaa A, Voyvodic L, Horn A, Ng MK, Sadeghpour R, Razi AE, Choueka J. Outcomes of ambulatory versus outpatient hospital-based surgical center shoulder arthroplasty: complications, readmissions, and charges. Eur J Orthop Surg Traumatol. 2025 Mar 27;35(1):136. doi: 10.1007/s00590-025-04253-0. PMID: 40146416.

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