L’artrogriposi è una condizione spesso congenita che determina una serie di retrazioni articolari multiple presenti sin dalla nascita, alle volte causate da uno spazio limitato in utero per la crescita.

I soggetti che nascono con questa patologia possono avere problematiche anche a carico del passo, necessitando di un supporto ortesico o di stampelle.

Un recente studio svedese, svolto dal Dipartimento per la salute delle donne e dei bambini dell’Istituto Karolinska di Stoccolma, cerca di capire come aiutare i bambini nati con artrogriposi a preservare la possibilità di camminare anche da adulti.

Lo studio coinvolge 12 pazienti per i quali sono disponibili analisi del passo in 3D relative all’infanzia da poter confrontare con nuove valutazioni, svolte durante un incontro di follow up.

L’importanza dei device

Tutti i pazienti coinvolti utilizzavano un device ortopedico per riuscire a camminare sin da quando erano bambini. Più nel dettaglio, tre utilizzavano un tutore ginocchio-caviglia (KAFO) con articolazioni del ginocchio bloccate, mentre cinque usavano un KAFO con articolazioni libere o un tutore caviglia-piede (AFO) e quattro solo dei plantari o scarpe ad hoc.

Tra i 9 pazienti che usavano un tutore, 8 lo indossavano tutti i giorni, mentre l’ultimo lo faceva più di quattro giorni la settimana.

Per quanto riguarda il tempo di indossamento, cinque pazienti indossavano il tutore più di 10 ore al giorno, mentre gli altri quattro più di 8 ore al giorno.

Ulteriori confronti permettono di evidenziare che nessuno dei pazienti ha modificato la proprio funzionalità di deambulazione passando dall’età giovanile a quella adulta.

Il confronto del passo

Per quanto riguarda l’analisi del passo, non si osservano differenze tra i risultati ottenuti da giovani e quelli misurati durante il follow-up, da adulti: sono risultati simili la cadenza, la velocità del passo, la lunghezza del passo e anche la sua profondità.

La maggior parte dei pazienti coinvolti aveva una forza muscolare in flessione, estensione e abduzione dell’anca compresa tra 4 e 5, sia da giovani che nel follow-up. Solo in alcuni casi si sono osservati cambiamenti. Per esempio, tre partecipanti avevano una forza di abduzione 3, poi passata a 4.

La plantarflessione del piede risultava compresa tra 0 e 5 gradi in tutte le fasi di età e per tutti i pazienti. Ciò è in linea con il fatto che la patologia non è progressiva.

Due dei pazienti hanno modificato il proprio supporto al passo tra l’infanzia e l’età adulta, passando da dei tutori a scarpe specifiche. Infine, tutti i pazienti si sono detti soddisfatti del device e del servizio ricevuto nel corso degli anni.

Studio: Bartonek, Å., Reimeringer, M. & Eriksson, M. Maintained gait in persons with arthrogryposis from childhood to adulthood. BMC Musculoskelet Disord 26, 141 (2025). https://doi.org/10.1186/s12891-025-08366-9

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