L’articolazione subtalare è spesso colpita dall’artrite, sia come esito di fratture di calcagno sia di patologie infiammatorie o deformità del retropiede.
Dal punto di vista anatomico, l’articolazione è composta superiormente dalla faccia calcaneare posteriore del talo e inferiormente dalla faccia talare posteriore del calcagno.
La presenza di artrosi o instabilità a carico di questa articolazione determina nella maggioranza dei casi dolore e difficoltà nella deambulazione.
Una delle soluzioni per trattare il paziente in questa condizione è sottoposto ad artrodesi subtalare. L’intervento può essere effettuato a cielo aperto o per via artroscopica.
Uno studio randomizzato condotto dal Sint Maartenskliniek di Nijmegen, nei Paesi Bassi, ha messo a confronto le due modalità di intervento in un campione di cinquantuno pazienti.
Endpoint primario è il tasso di complicanze a meno di sei settimane dall’intervento, mentre come endpoint secondari sono stati presi in considerazione il tasso di complicanze dopo sei settimane dall’intervento, la funzionalità articolare, il dolore e la soddisfazione del paziente.
Il follow-up ha previsto visite a due e sei settimane, e poi a tre, sei e dodici mesi: a ogni incontro sono state valutate le complicanze, mentre gli score di funzionalità. di dolore, di soddisfazione e i PROMs solo dal terzo mese in poi. Vediamo quindi i risultati ottenuti.
L’artroscopia non è superiore al trattamento open
Dei cinquantuno pazienti coinvolti, venticinque hanno subito un’artrodesi a cielo aperto, mentre ventisei sono stati sottoposti a procedura artroscopica. Per quanto riguarda le complicanze a breve termine, gli autori ne hanno contate tre in entrambi i gruppi, sebbene di natura differente: nei pazienti a cielo aperto, infatti, ci sono stati due casi di lesione al nervo surale e un caso di infezione, mentre nell’altro gruppo si sono registrati due problemi di guarigione della ferita ed un caso in cui si è dovuta sostituire una vite.
Per quanto riguarda le complicanze a lungo termine, lo studio ne mette in evidenza un maggior numero nel gruppo sottoposto ad artrodesi: una calcificazione, una lesione del nervo surale, una lesione del tronco calcaneare del nervo tibiale, lo sviluppo in un paziente di sindrome dolorosa complessa regionale di tipo 2 e un caso di fascite plantare secondaria.
Al contrario, nel gruppo trattato a cielo aperto ci sono stati cinque casi che hanno richiesto la rimozione delle viti e due casi di non unione. Si può ben dire, quindi, che non l’intervento artroscopico non è superiore a quello a cielo aperto e questo vale anche per gli score di funzionalità, dolore e soddisfazione del paziente.
Lo studio: Stegeman M, Pruijn N, Susan S, Heesterbeek PJC, Louwerens JWK. Open versus arthroscopic fusion of the subtalar joint: a randomized controlled trial. Acta Orthop. 2024 Dec 10;95:723-729. doi: 10.2340/17453674.2024.42448. PMID: 39656213; PMCID: PMC11632194