Uno degli elementi più importanti cui porre attenzione durante una artroplastica totale di anca (THA) è la posizione della coppa acetabolare, fortemente dipendente dall’inclinazione pelvica del paziente. Lo stesso vale durante un intervento di rivestimento dell’anca (SRA). Se la coppa è posizionata in modo inadeguato durante l’intervento, il rischio di dislocazione della protesi cresce.
Esiste un posizionamento considerato sicuro? Generalmente si tiene conto delle indicazioni fornite da Lewinnek e colleghi in uno studio del 1978 pubblicato su The Journal of bone and joint surgery American (PMID 641088): anteroversione di 15°, unita a una inclinazione di 40°, in entrambi i casi con una deviazione standard di 10°.
Tuttavia, l’inclinazione del bacino può modificarsi con il tempo, mettendo comunque a rischio la stabilità della coppa acetabolare e, di conseguenza, dell’intera protesi. Per questo un gruppo di ricerca del dipartimento di Chirurgia Ortopedica della facoltà di Medicina della Washington University e dell’ospedale associato Barnes-Jewish ha allestito uno studio ad hoc. Obiettivo: valutare cambiamenti dell’inclinazione pelvica e nella posizione della capsula acetabolare a 10 anni dall’intervento.
In 10 anni l’anteroversione della coppa può crescere di oltre 5°
Il tipo di studio proposto è di tipo retrospettivo e coinvolge 200 pazienti operati per THA e SRA, con un follow up minimo di 10 anni ed età compresa tra i 45 e i 60 anni. Per valutare differenze nel cambio di inclinazione pelvica legate anche all’età, gli autori hanno diviso in pazienti in due gruppi: 100 di età compresa tra 45 e 50 anni e 100 tra i 55 e i 50 anni.
Per ogni paziente è stata effettuata una radiografia da confrontare con quella pre-operatoria. Gli autori hanno così verificato che, in 10 anni, l’inclinazione pelvica dei pazienti è cambiata in media di -9.87, il che significa un aumento dell’inclinazione della coppa acetabolare di 1.97° e dell’anteroversione di 7.90°.
Altra osservazione interessante riguarda l’influenza dell’età nel processo: i cambiamenti sono stati infatti maggiori nei pazienti più giovani, con età compresa tra i 45 e i 50 anni.
Significato clinico dello studio
Come spiegato dagli autori nella discussione allo studio, i valori di anteroversione raggiunti a 10 anni dall’intervento hanno una importanza clinica significativa, in primis perché determinano un aumento del carico sulla protesi, il che può determinare la formazione di ioni metallici in sede. Ciò è vero sia che si usino protesi metallo su metallo che ceramiche. Particolare attenzione va posta ai pazienti più giovani sottoposti ad artroplastica che rientrano a praticare sport ad alti livelli, dato che in questi casi il carico è maggiore.
Altri pazienti a rischio di sviluppare cambiamenti nell’inclinazione del bacino sono quelli che vengono operati successivamente anche per problematiche alla colonna vertebrale. I risultati presentati vanno comunque confermati sia perché lo studio è di carattere retrospettivo sia per la dimensione del campione e per la presenza di una serie di limitazioni, evidenziate dagli stessi autori.
Fonte: Kromka J, Zuke W, Granger C, Clohisy J, Barrack R. The CCJR® Charles A. Engh, Sr, MD. Excellence in Hip Research Award: Pelvic Tilt and Cup Position Change Significantly in Most Young Patients Ten Years After Hip Arthroplasty. J Arthroplasty. 2025 Mar 25:S0883-5403(25)00267-0. doi: 10.1016/j.arth.2025.03.055. Epub ahead of print. PMID: 40147781