A interessare gli autori è soprattutto la percezione dei pazienti e degli specialisti coinvolti. Questi ultimi preferiscono un sistema digitale che dia struttura alla visita e assicuri di seguire le linee guida.
Con l’avvento delle soluzioni digitali, la valutazione del piede diabetico può essere fatta sia con metodo tradizionale sia con nuovi sistemi di supporto decisionale digitale.
Qual è il metodo meglio accolto dai pazienti e dai professionisti? Per scoprirlo un team di ricerca del Department of Prosthetics and Orthotics dell’ospedale universitario Sahlgrenska University Hospital di Gothenburg ha condotto uno studio randomizzato su 100 pazienti, 53 dei quali sono stati valutati con tecnica convenzionale e 47 con l’aiuto di un supporto decisionale.
Allo studio hanno collaborato anche il Dipartimento di Informatica della School of Business della Örebro University, il Dipartimento di Ortopedia dell’Institute of Clinical Sciences della Sahlgrenska Academy dell’Università di Gothenburg e la Gothenburg Diabetes Association. I risultati dello studio sono pubblicati su BMC Health Services Research.
Pazienti ed esperti valutano positivamente lo strumento
L’obiettivo del lavoro svedese è duplice: capire come cambia l’esperienza dei pazienti nei due tipi di valutazione, tradizionale e con supporto decisionale; valutare la percezione del lavoro che protesisti e ortesisti certificati hanno nell’usare i due sistemi.
Tutti i pazienti coinvolti nello studio hanno compilato un questionario alla fine della valutazione del piede, il National Patient Survey and the Orthotics and Prosthetics Users’ Survey.
Una volta messi a confronto, i risultati non mostrano differenze significative, a indicare che lo strumento di valutazione utilizzato è poco importante per il paziente che, probabilmente, tiene soprattutto conto del servizio e della gentilezza/preparazione degli specialisti coinvolti. Diversa è la situazione per i medici coinvolti che hanno preferito il supporto decisionale, in quanto assicura di seguire le linee guida nazionali nella valutazione.
Inoltre, grazie a questo strumento, tutti i pazienti valutati vengono inseriti nella corretta classe di rischio di sviluppare il piede diabetico, mentre solo il 2% dei pazienti analizzati con il metodo convenzionale hanno ricevuto una classe di rischio. Infine, il sistema velocizza anche la fase di registrazione dei dati ottenuti nell’apposito registro dipartimentale.
Futuri sviluppi
Questo studio può essere considerato preliminare e, dati i risultati positivi, apre le porte a future sperimentazioni. In particolare, si prevede di migliorare lo strumento decisionale, dando modo ai medici di inserire anche altre informazioni, come la presenza di comorbidità, la posizione di eventuali ulcere o precedenti amputazioni e altro ancora.
Inoltre, si vuole trovare modo di rendere disponibili le informazioni a tutti i possibili attori della prevenzione del paziente diabetico all’interno e all’esterno di una data municipalità, compresi i medici di base.
Per quanto riguarda la ricerca, si vuole sottoporre lo strumento di supporto decisionale al vaglio di altre figure, come l’healthcare manager, i caregiver del paziente ed esperti in IT. Infine, si vuole valutare l’efficacia dello strumento nel medio/lungo termine, cercando di capire se riesce a ridurre i casi di piede diabetico.
Lo studio: Hellstrand Tang U, Tranberg R, Sundberg L, Scandurra I. How do patients and healthcare professionals experience foot examinations in diabetes care? – A randomised controlled study of digital foot examinations versus traditional foot examinations. BMC Health Serv Res. 2024 Nov 12;24(1):1387. doi: 10.1186/s12913-024-11674-w. PMID: 39533310; PMCID: PMC11558827