Il recupero del passo dopo un evento di ictus cerebrale può essere sfidante, togliendo autonomia al paziente e impattando sulla sua qualità di vita. Negli anni il mondo della ricerca ha proposto varie possibilità per favorire il recupero del passo in questi soggetti.
Di recente un team di Cleveland, in Ohaio (USA), ha proposto sulla rivista Journal of Rehabilitation and Assistive Technologies Engineering un prototipo di esoscheletro che integra anche la stimolazione neurale.
L’obiettivo è di ottenere un effetto sinergico tra assistenza al passo e stimolazione della plasticità sinaptica del paziente.
Il team di ricerca è composto da medici e ingegneri afferenti a diversi istituti, in particolare il Dipartimento di Meccanica e Ingegneria Aerospaziale e quello di Ingegneria Biomedica della Case Western Reserve University, il Dipartimento di Medicina Fisica e Riabilitativa del MetroHealth System, il Dipartimento di Protesica e l’Advanced Platform Technology del Louis Stokes Cleveland Veterans Affairs Medical Center.
Obiettivo dello studio
Il prototipo è stato al momento valutato su un solo paziente, sottoposto a 4 diversi condizioni di cammino: senza il device; indossando l’esoscheletro in sola funzione stimolante; indossando l’esoscheletro in sola assistenza meccanica; usando le funzioni dell’esoscheletro in modo sinergico.
Ogni sessione è stata misurata e valutata con la gait analisys. L’obiettivo degli autori era di capire se il prototipo realizzato avesse sufficiente ritorno per facilitare davvero il movimento generato dai muscoli, se può, da solo, guidare i movimenti del paziente e se la combinazione ibrida tra supporto motorio e stimolazione può generare miglioramenti cinetici superiori alle due modalità usate singolarmente. I risultati ottenuti sono al momento positivi, tanto da supportare ulteriori studi.
Le conclusioni
Ciò che hanno osservato gli autori è che non solo il device, usato in modalità singola, riesce a impattare positivamente sugli angoli neurotopici di anca, ginocchio e caviglia, favorendo quindi il passo, ma soprattutto che, in modalità sinergica, i miglioramenti sono ancora maggiori.
Più nel dettaglio, si osservano maggiori cambiamenti nella cinematica dell’estensione del ginocchio durante l’iniziale contatto con la terra del piede. Ciò significa che il paziente riesce a prendere la direzione che vorrebbe. Lo studio suggerisce quindi l’efficacia di questa tecnologia ibrida.
Studio: Fitzpatrick MN, Lombardo LM, Hnat SK, Becker BM, Selkirk SM, Audu ML, Triolo RJ, Quinn RD, Makowski NS. Combining neural stimulation and a powered exoskeletal knee to enhance walking after stroke. J Rehabil Assist Technol Eng. 2025 Mar 24;12:20556683251329256. doi: 10.1177/20556683251329256. PMID: 40144145; PMCID: PMC11938448.