Tra il 5% e il 36% della popolazione soffre di metatarsalgia, disturbo associato a infiammazione e dolore acuto nella parte anteriore del piede, che aumenta con la corsa o la camminata. In alcuni casi a questa condizione si associa anche intorpidimento, la formazione di calli e borsiti.
Di norma la metatarsalgia è causata da un eccessivo carico a livello dei metatarsi, appunto. Esistono però casi legati ad artrite reumetoide e neuroma di Morton.
Per contrastare le limitazioni fisiche e il dolore dati dalla patologia si fa spesso uso di plantari ortopedici, con la funzione di scarico della pressione. Se questo intervento conservativo non porta gli esiti sperati, allora si può anche ricorrere all’intervento chirurgico.
Metatarsalgia: due plantari a confronto
Un recente studio canadese, pubblicato su Gait & Poture, mette a confronto i risultati ottenuti su un piede con metatarsalgia da un plantare standard e uno con cuneo mediale.
Più nel dettaglio, gli autori volevano prima di tutto verificare l’impatto dei due plantari su distribuzione della pressione sulla pianta del piede durante il passo e, secondariamente, gli effetti su angoli e momenti del piede e della caviglia.
A tal fine, sono stati arruolati 23 pazienti, realizzando per ognuno due diversi plantari. Uno semplice, con conchiglia in polipropilene da 3,2 mm e ricoperto con Poron da 3 mm; uno più lavorato, con una conchiglia di polipropilene da 3,2 mm con un cuneo mediale di 6° e una copertura in Poron da 3 mm, con aggiunta di un cuscinetto metatarsale posizionato a circa 5 mm dalla testa dei metatarsi.
I partecipanti hanno quindi eseguito un test del cammino in tre diverse situazioni: con le proprie scarpe, con il plantare semplice, con il plantare con cuneo mediale. Il picco di pressione plantare, il momento e l’angolo del medio piede e della caviglia sono stati misurati e confrontati tra loro a livello statistico.
Il cuneo mediale riduce di più la pressione plantare
Il primo risultato da riportare è che entrambi i plantari riducono la pressione plantare sotto la testa dei metatarsi, l’angolo in plantarflessione della caviglia e il momento in plantarflessione del medio piede rispetto alla scarpa.
Se si mettono a confronto i due plantari, invece, il cuneo mediale riduce la pressione plantare sotto il primo, secondo e terzo metatarso nella seconda parte della fase di appoggio del piede a terra, mentre aumenta la pressione plantare sotto al medio piede, rispetto al plantare standard.
Inoltre, il plantare con cuneo mediale riduce la dorsiflessione del medio piede e i suo angoli di inversione e riduce anche l’angolo e il momento di inversione della caviglia. Come effetto finale, la pressione plantare viene spostata verso il medio piede, alleviando di fatto la sollecitazione sulla parte anteriore.
Fonte: Payen E, Acien M, Isabelle PL, Turcot K, Begon M, Abboud J, Moisan G. Impact of different foot orthoses on gait biomechanics in individuals with chronic metatarsalgia. Gait Posture. 2025 Jan 21;118:17-24. doi: 10.1016/j.gaitpost.2025.01.022. Epub ahead of print. PMID: 39879935