L’artrosi di anca e ginocchio incide molto sulla disabilità a livello mondiale. Per dare qualche numero, la coxartrosi è considerata l’undicesima causa di disabilità nel mondo, mentre la gonartrosi è al trentottesimo posto. Si stima che 24% della popolazione generale mondiale soffra di artrosi, percentuale che cresce con l’età.
Inoltre, soprattutto per il ginocchio, si osservano casi di artrosi anche in età giovanile, esito di una vita sedentaria, anche associata a sovrappeso. Per ridurre l’incidenza che queste due forme di artrosi hanno sulla qualità di vita è importante seguire percorsi riabilitativi dedicati.
Purtroppo non sempre l’accessibilità a questi servizi è buona, soprattutto chi abita nelle aree rurali e montane può essere svantaggiato.
Anche per questo l’avvento della teleriabilitazione è stato salutato positivamente, perché offre la possibilità di seguire i percorsi dedicati all’artrosi di anca e ginocchio a più pazienti. Le sperimentazioni al riguardo sono molte, così come molti sono gli studi in letteratura.
Di recente un team cinese ha condotto una revisione sistematica per capire se i percorsi in teleriabilitazione siano efficaci per la gestione di coxartrosi e gonartrosi.
Gli studi inclusi
In tutto sono 21 gli studi inclusi in questa meta analisi, tutti randomizzati e selezionati a partire da sei diversi motori di ricerca. Il rischio di bias è stato calcolato per ogni studio e va da basso a moderato. Vediamo alcune caratteristiche di questi lavori. Prima di tutto, dove sono stati condotti: sei in Australia, quattro negli Stati Uniti e nei Paesi Bassi, due in Turchia e uno in Brasile, Grecia, Arabia Saudita, Tailandia e nel Regno Unito.
Sedici di questi studi sono focalizzati sull’artrosi di ginocchio, uno sulla sola artrosi di anca e quattro su entrambe. Gli interventi messi in atto sono tra loro molto diversi. Per esempio, possono durare dalle sei settimane ai sei mesi o possono prevedere follow-up di tre mesi, quindi brevi, o più lunghi, di tre/sei mesi.
E, ancora, dal punto di vista pratico, la maggioranza degli studi ha somministrato un programma di esercizi via internet (15), mentre quattro hanno utilizzato una terapia cognitiva-comportamentale e uno ha fatto un misto dei due strumenti. Nella maggioranza dei casi gli studi hanno riportato anche l’aderenza terapeutica dei pazienti. Vediamo quindi quali risultati hanno ottenuto.
Risultati
Nell’insieme, la revisione mostra quanto segue: c’è un’evidenza bassa che i programmi a distanza siano più efficaci di quelli in presenza nel migliorare il dolore a la funzionalità articolare; l’evidenza è alta invece se si pensa alla promozione dell’auto efficacia e, quindi, alla capacità del paziente di prendersi cura di sé, attuando cambiamenti che vadano a migliorare il suo stato di salute.
Gli autori hanno anche effettuato delle analisi di sottopopolazione, confermando che i programmi a distanza riescono a ridurre l’intensità del dolore articolare. Nel complesso, gli autori danno evidenza moderata all’efficacia di questi programmi.
Lo studio: Wang HN, Luo P, Liu S, Liu Y, Zhang X, Li J. Effectiveness of Internet-Based Telehealth Programs in Patients With Hip or Knee Osteoarthritis: Systematic Review and Meta-Analysis. J Med Internet Res. 2024 Sep 30;26:e55576. doi: 10.2196/55576. PMID: 39348685