Dopo una frattura di arto inferiore, trattata conservativamente o per via chirurgica, l’iter riabilitativo prevede una fase in carico parziale utile sia per favorire la guarigione dell’osso sia per ridurre il rischio di sviluppare trombosi venosa profonda, atrofia muscolare e, nel caso di soggetti più anziani, osteoporosi da inutilizzo.
L’attività in carico parziale viene anche utilizzata a livello clinico per la gestione delle lesioni dei tessuti molli, come tendini e legamenti. Un recente studio internazionale pubblicato su International Journal of Sports Physical Therapy si concentra sul valutare l’utilità di affiancare al carico parziale anche un biofeedback in tempo reale, mediato dall’uso di un plantare con sensori di forza che forniscono un feedback uditivo e visivo in real-time tramite un ipad.
Nel lavoro gli autori confrontano gli esiti ottenuti con questa modalità con quelli che si hanno con il consueto standard di cura in cui il feedback è dato da una bilancia pesapersone, metodo considerato da molti impreciso.
Il feedback real time è più efficace della bilancia
Sono 60 i partecipanti sani inseriti in questo studio, randomizzati in due differenti gruppi: uno seguito con il metodo tradizionale e l’altro con il plantare. Da sottolineare che tutti i pazienti hanno indossato il plantare in entrambe le scarpe, ma questi sono stati attivati solo nel gruppo di studio.
In entrambi i casi, il carico massimo consentito è di 20 kg. I soggetti hanno seguito un allenamento al passo con i metodi descritti, il gruppo di studio con il feedback dei plantari e quello di studio con il supporto della guida del terapeuta. Obiettivo, non eccedere il limite di carico massimo del 50%, il che significa che non potevano andare oltre i 30kg di carico.
I ricercatori hanno evidenziato che i plantari con sensori di forza e feedback in tempo reale sono decisamente più efficaci dei metodi standard nel favorire il rispetto del carico parziale durante l’allenamento.
Più nel dettaglio, il gruppo di studio ha raggiunto una forza media di 330 Newton, contro il 600 di media del gruppo di controllo. Allo stesso tempo, l’aderenza alle restrizioni di carico del peso sono state rispettate dall’88% dei pazienti del gruppo di studio, contro il 19% di quelli del gruppo di controllo.
Infine, il gruppo di studio ha anche avuto bisogno di meno allenamento per imparare a caricare meno il peso sull’arto trattato: in media 9 minuti ± 3:06 contro 12:49 ± 3:01.
Sarebbe interessante ripetere il test con pazienti veri, con dolori e limitazioni al movimento, prima di accettare completamente gli esiti di questo studio che è stato condotto dall’Università Ortopedica dello Utah, dal Dipartimento di Trauma e Chirurgia Ortopedica dell’Ospedale Universitario di Asburgo e dalla Orthopeadic Surgery di Monaco.
Fonte: Lisitano L, DaSilva ZH, Koch N, Dong W, Thorne T, Röttinger T, Pfeufer D, Haller J. The Impact of Real-Time Biofeedback on Partial Weightbearing Training: A Comparative Study. Int J Sports Phys Ther. 2025 Mar 1;20(3):364-372. doi: 10.26603/001c.129259. PMID: 40041539; PMCID: PMC11872552.